La storia della Comunità di Trecenta si intreccia, a partire dal periodo medievale, con quella dell’Episcopato ferrarese e della Famiglia estense.
Sono di difficile definizione le modalità e il periodo in cui il Vescovo di Ferrara ha ottenuto i primi possedimenti in questo territorio. Nell’ottobre del 1329 la Chiesa Romana concede agli Estensi, che lo terranno sino al 1598, il Vicariato pontificio in Ferrara. A seguito della morte di Alfonso Il, privo di discendenza, il Ducato di Ferrara ritorna allo Stato Pontificio che lo amministra con un cardinale-legato. Sino al 1796 Trecenta è retta da un governatore eletto dalla Sacra Consulta di Roma.
Con l’arrivo dell’esercito francese, Trecenta segue le vicende istituzionali e politiche di Ferrara sottoposta al dominio di Napoleone sino al 1814, con la breve parentesi dell’occupazione austriaca verificatasi tra il 1800 e il 1801. In questi anni Trecenta con Sariano diviene sede di municipalità.
Dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia (1813) e l’occupazione dei territori veneti da parte delle truppe austriache, la storia amministrativa e politica di Trecenta, compresa nel Regno Lombardo-Veneto, segue la storia del Polesine di Rovigo. Dal 1816 il Comune di Trecenta, con la frazione di Sariano, è retto da un convocato generale di possidenti. Nel1819 una nuova organizzazione territoriale dispone che Trecenta abbia un consiglio comunale senza ufficio proprio, parimenti con le bolle Oe salute dominici gregis del 10 maggio 1818 e Cum nos gravibus passa dalla diocesi di Ferrara a quella di Adria. Nel 1840 un decreto governativo accorda al Comune di Trecenta l’ufficio proprio di terzo grado coll’ammissione di un segretario, di uno scrittore e di un cursore.
Dal movimento rivoluzionario del marzo 1848 nasce il breve Governo provvisorio della Repubblica Veneta che ha ripercussioni anche sul territorio polesano. A Trecenta, il 2 maggio 1848, viene convocata una assemblea popolare presieduta dall’arciprete Giosefat Ferrarese che elegge un “comitato d’ordine pubblico”, che assume tutti i poteri politici ed amministrativi in luogo della deputazione amministrativa.
In seguito alla sconfitta di Vicenza, gli austriaci tornano in Polesine nel giugno 1848, ripristinando il precedente ordinamento.
L’unificazione dell’Italia, avviatasi nel marzo del 1861, si completa nel 1866 con l’annessione delle province venete: nel mese di ottobre il Regno Lombardo-Veneto viene unito al Regno d’Italia.
Nel 1870 la Deputazione provinciale di Rovigo dispone, su istanza degli elettori di Sariano, che il numero dei consiglieri comunali spettanti al Comune di Trecenta sia ripartito fra il capoluogo e la frazione in proporzione alla popolazione.
In seguito all’avvento al potere di Mussolini inizia una radicale trasformazione delle realtà locali che culmina con l’abolizione del sistema elettivo comunale e l’introduzione dell’ordinamento podestarile. L’amministrazione viene affidata ad un podestà che esercita le funzioni prima attribuite al sindaco, alla giunta e al consiglio comunale. Il Consiglio comunale di Trecenta si dimette nel gennaio del 1927, considerando “chiuso il ciclo dell’attività della rappresentanza comunale”. Il Comune viene retto da Ferruccio Martini, sino al novembre del 1927 come commissario prefettizio, poi in veste di podestà. Nel 1928, in seguito alla revisione delle circoscrizioni dei territori comunali, la frazione di Pissatola, del soppresso Comune di Crocetta, viene aggregata a Trecenta. Dal 1943 Trecenta continua ad essere governata, senza soluzioni di continuità, da un podestà e poi da un commissario prefettizio, prima Giovanni Sartorelli e sino all’aprile del 1945, Giovanni Tavasanis. Trecenta viene liberata dall’occupazione tedesca il 25 aprile 1945.
Il 19 maggio il Prefetto di Rovigo nomina sindaco, su designazione del Comitato di liberazione nazionale comunale di Trecenta, Francesco Fantinati.
Dopo il referendum sulla forma istituzionale dello Stato del 2 giugno 1946, con il quale l’Italia diviene una Repubblica democratica, le prime elezioni amministrative comunali a suffragio universale si svolgono a Trecenta il 10 novembre 1946.
L’ordinamento comunale del dopoguerra, basato sui testi unici del 1934 e del 1915, negli anni successivi è andato disperdendosi in una consistente e variegata serie di leggi e disposizioni che vi hanno apportato modifiche ed integrazioni, soprattutto sotto l’aspetto finanziario.
Pagina aggiornata il 17/05/2023